Intellettuali e letteratura.

Mi hanno regalato , o dato in prestito, della sua biblioteca personale un libro utile per me che da qualche mese ho iniziato un nuovo percorso culturale. Si tratta del volume di Macchia sulla letteratura francese. Era un libro della libreria di mia madre. Ho iniziato da poco a leggerlo ma l’ho trovato molto interessante. Parla di scrittori , poeti, intellettuali francesi. Si divide in capitoli pieni di riflessioni meravigliose. Si inizia con Cartesio: da molti considerato come il filosofo che ha impresso una impronta importante sulla cultura francese. Poi vengono riportate in lingua volgare e poi tradotte in italiano moderno le prime poesie, le prime testimonianze antiche della lingua francese. Abbandonato il latino, persino da parte della Chiesa, elemento da sempre di continuità della cultura classica, ecco che la Francia , anche in alcune forme dialettali, ci testimonia l’amore per la scrittura e la letteratura. Quando l’italiano faticava ancora a lasciare delle testimonianze, il francese già risplendeva con l’epica poesia della Chanson de Roland. Brani bellissimi, di una attualità sconvolgente: persino autobiografici per il sottoscritto. Il volume parla di Medioevo e poi di Rinascimento o Rinascenza. Proseguiamo ora nella nostra descrizione. Dopo le poesie dedicate ai grandi cavalieri feudali, e al gran re cristianissimo Carlo Magno ed alla lotta contro i saraceni (mai però occorre precisare descritti in modo caricaturale, ma bensì belli di aspetto esteriore e valorosi) , ecco una nuova corrente letteraria si affaccia presso la giovane poesia e letteratura francese: la letteratura cortese. I grandi eroi del mondo classico tornano protagonisti: Achille, Paride e soprattutto Enea. Un romanzo su Enea, bellissimo, e sul suo amore per Lavinia durante lo scontro con Turno che hanno regalato della parole d’amore tra le più belle di tutto il medioevo europeo. Sentite questa traduzione italiana dal francese: E’ dell’amore sudare, aver freddo, fremere, tremare, e sospirare e sbadigliare e perdere la fame e la sete e rigettare e trasalire, mutar colore o impallidire, lagnarsi, gemere, sbancarsi, sognare e singhiozzare, vegliare e piangere. Piangere, dunque, perdere la fame e la sete, dice il poeta e tutti noi ci riconosciamo anche oggi in queste parole. Esse sono attuali, io, per esempio, mi rispecchio tantissimo in esse. E forse se le avessi lette nel mio difficile periodo adolescenziale mi avrebbero aiutato tantissimo. Sarei partito forse per la Francia e avrei dato una svolta alla mia vita. Amore e Medioevo proseguiamo lungo questo meraviglioso sentiero con Tristano ed Isotta. Ci sono anche in questo caso dei riferimenti alla mitologia classica, a Teseo ed a Perseo. In esse si presenta una dimensione nuova nel rapporto tra un uomo ed una donna e la loro passione al centro del racconto mitico. Occorre aggiungere che sono giunti fino a noi diversi frammenti differenti ed eterogenei di Tristano ed Isotta, in particolare: il “Roman de Tristan” del Thomson ed il “Tristan” di Beroul, poeta normanno, più altre opere ispirate a questa storia. Ognuno con uno stile differente. A questo si aggiungano vari tentativi da parte di scrittori moderni. Dunque domandiamoci ora in cosa è moderno Tristano ed Isotta. Innanzitutto perché mette al centro una crisi di valori umani come il dovere, la morale e la pietà. E poi perché parla di amore passionale fortificatosi da varie prove della vita terrena. Il loro amore era forte, più forte delle difficoltà, più forte del mondo intero, dice Tristano: “Amica, voi mi siete vicina, e di che altro ho bisogno? Se tutto il mondo fosse ora con noi, vedrei solo voi.” Ed Isotta risponde tenera, dolce, amante, sincera, poetica, amica del cuore: “ Oh Tristano presto vi avrei dolcemente parlato dell’amore che vi fu tra di noi. Avrei pianto la nostra avventura, la nostra gioia, il nostro piacere, il nostro grande dolore che fu nel nostro amore. Vi avrei ricordato questo, vi avrei baciato ed abbracciato.” In questo periodo, nasce inoltre un romanzo francese scritto da varie donne. In particolare, noi vogliamo ricordare in questa sede, Marie de France. Ma non tramite la lentezza del romanzo, essa compone le sue opere, ma bensì in una forma breve: la novella. E parla ancora una volta di sentimenti e di amore. Un amore che sfida il proprio tempo ed i rapporti di forza, le convenzioni e gli egoismi per costruire un rapporto unico ed irripetibile. Un amore che non rassomiglia a quello classico coniugale ma prevede il tradimento, il rapporto adultero. Ed dunque quanta indagine psicologica, questa sapienza femminile nelle sue pagine. E’ la storia della letteratura cortese, in breve, che abbiamo appena narrato. Ora parliamo di teatro, in conclusione di questa breve scheda dedicata al libro del Macchia, e di teatro religioso. L’inizio di questa arte parla, infatti, di religione. Le chiese sono i primi teatri da dove si assiste allo spettacolo. La Natività, la Passione e Resurrezione di Cristo venivano rappresentati ed i sacerdoti erano i primi attori di questo dramma. Da queste opere in latino, per avvicinarsi al gusto del popolo, cominciarono ad essere introdotte parole in volgare. E lo spettacolo dalla navate gradualmente si spostava nelle piazze. La prima opera teatrale di questo tipo con elementi in volgare è lo Sponsus, nel quale sono presenti parole dialettali sia di lingua d’oc che di lingua d’oil. Il Macchia ci dice che: “fu facile immaginare l’emozione che le parole in volgare, isolate, suscitarono nell’ascoltatore.” La fede veniva rappresentata, l’umanità metteva in scena il proprio Dio e con esso il senso del mistero ed il senso del peccato e della rivelazione. Di questo teatro in volgare il Jeu d’Adam è l’esempio più antico. Scritto in un dialetto anglo-normanno nel XII secolo, esso ci parla del peccato di Adamo ed Eva, l’uccisione di Abele e l’arrivo dei Profeti che annunciano Cristo. Sono opere teatrali che rappresentano la verità della fede cristiana, e tanti episodi del Vangelo, ed i suoi personaggi sono qui descritti con verità e purezza psicologica e spirituale. La letteratura, anche in questo caso, parla allo spirito umano nobilitando la sua anima ed il suo cuore.  Grazie. Corrado Caruso

Precedente Claude Monet. Successivo John Maynard Keynes.

Un commento su “Intellettuali e letteratura.

  1. Anonimo il said:

    Credo che lei abbia il dono di trasmettere a chi la legge un’emozione legata al soggetto di cui ci parla ma che vive in forma autonoma e vivissima. Grazie di cuore.

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