Dante a teatro 2019. “Il folle volo”
Decima edizione
Dante si legge; si ascolta; si commenta. E la Commedia, opera di inesauribile vitalità rappresenta, oltre lo spazio e il tempo, la storia della specie umana e di ogni singolo individuo.
Il suo lettore è – prima ancora – uno spettatore: Dante costruisce per lui uno spettacolo che va al di là di ogni possibile immaginazione con un uso superbo e insolito della parola; e costruisce una splendida cattedrale dalle pareti di cristallo, attraverso le quali è possibile vedere tutto, senza ombre, sbavature, incertezze.
Nasceva così, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano – era il 2010 – Dante a teatro, uno spettacolo nel quale si univano insieme la lettura, la narrazione, la danza, la musica, la pièce teatrale, il cinema. Ogni edizione era tramata su un tema diverso: negli anni passati sono stati, fra gli altri, La violenza sulla donna, Il sapiente e il viaggio, L’orrore della guerra, Terra madre, terra matrigna, I’ mi ricordo. Il poema e la memori, La bellezza ch’io vidi.
Nel 2019, per la decima edizione, Dante a teatro ha privilegiato la parola e la musica. Vi saranno in scena due protagonisti: Dante e Ulisse, figure apparentemente agli antipodi, ma unite da una inesausta sete di conoscenza. E sarà un Ulisse inedito: l’abile parlatore, il viaggiatore inesausto è atteso da un destino diverso da quello che gli attribuisce Omero e a cui lo condanna Dante. La pièce – in cinque atti come la tragedia greca – si apre sull’adolescenza di entrambi e procede in un confronto in cui il pubblico non tarderà a identificarsi.
Poi l’adolescente inizia a individuare i meccanismi del potere e a dover scegliere i modelli esistenziali cui riferirsi: Ulisse è insofferente e pieno di voglia di fuggire verso mondi ignoti, da scoprire. Da solo. In parallelo, e in contrasto, Dante chiede di essere guidato: Virgilio e Beatrice saranno i garanti del successo del suo cammino. Il racconto poi si snoda nell’età matura e si chiude in età più tarda, quando il mondo non è più un luogo misterioso, e la strada da percorrere si fa chiara e meno faticosa.
Ricostruita con rigore filologico, la figura di Ulisse dialoga con quella di Dante mettendo a nudo temi di attualità scottante: la necessità della cultura; il bisogno di crescere con guide adeguate e autorevoli; il ruolo delle regole; il senso profondo del viver civile; la trasmissione del sapere; la bellezza dei rapporti amorevoli.
Testi e regìa di Giuliana Nuvoli, con Giovanni Crippa, indimenticato interprete di Testori; commento musicale di Virginia Sutera (violino); Lorenzo D’Erasmo (percussioni); Marco Pisi (oud e buzuki). Scenografia di Federico Viola.
Nota: verranno letti i seguenti canti: Inf. I, II, XV, XXVI; Par. XXXIII.
PRENOTAZIONI: prenotazioni@teatrodelburatto.it
INFORMAZIONI: giuliana.nuvoli@unimi.
Articolo di Giuliana Nuvoli.